Nessun sinonimo vero e proprio, anche se, nelle zone ove era tradizionalmente presente, i viticoltori locali ne ricordano varianti del nome anche piuttosto distanti, come “Bertacuciàt”, o lo chiamano “Berlu ‘d ciàt”. Si sono trovati riferimenti storici locali, risalenti alla fine del 1800, per un “Berlon ‘d ciat bianco”.
L’etimologia del nome è incerta, ma tale denominazione potrebbe derivare dalla forma particolare dell’acino, molto allungato, associato popolarmente alla forma degli escrementi di gatto (in dialetto locale “ciàt”) similmente a quanto accade in zona per altre varietà di vite (Berla grossa, Berla ‘d crava). La prova della sua presenza nell’area compresa tra la Bassa Valle di Susa e la pianura limitrofa è rappresentata da un documento redatto dalla Commissione ampelografica della Provincia di Torino inserito nel Bullettino Ampelografico del 1877, dove al fascicolo VIII viene citato un vitigno indicato come Berlon ‘d ciat bianco, presente in piccole proporzioni nel comune di Villarbasse.
Testo e Foto: C.N.R – I.V.V. Anna Schneider, Stefano Raimondi
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