Piccoli accorgimenti per…gustare al meglio il vino
Stappare una bottiglia di vino è sempre essere un momento di gioia da condividere, possibilmente, con persone care. Dietro a questo piccolo gesto e dietro ad una etichetta, anche la più semplice, ci sono lavoro, sacrifici, speranze, attese, delusioni e sorprese.
La bottiglia dovrà quindi trovarsi nelle migliori condizioni possibili di conservazione e di servizio per proporci, al meglio della sua forma, il frutto del lavoro dell’uomo. In tal modo si potrà garantire quel grandissimo rispetto dovuto a coloro che l’hanno prodotta ma anche a coloro che stanno per scoprirne i segreti.
Impariamo quindi alcune regole semplici ma indispensabili che dovranno sempre accompagnare quel piccolo o grande appassionato di vini che c’è in ognuno di noi, dalla conservazione alla degustazione, passando ovviamente dal servizio del vino.
I vini possono essere di pronta beva, cioè consumati dopo pochi mesi, oppure adatti alla conservazione o all’invecchiamento nel legno, che potrà avvenire in botti, barriques e poi in bottiglia. Se caratteristiche del vitigno, territorio, clima, vinificazione influiranno molto sulle possibilità di affinamento, non è da sottovalutare il modo in cui il vino verrà conservato dopo l’acquisto.
Un buon bicchier di vino è un piacere che coinvolge tutti i nostri sensi: la vista, l’olfatto, il gusto, il tatto (sulla lingua) e infine l’udito.
In merito ai bicchieri da usare, i cataloghi delle vetrerie ci propongono gamme di svariate fogge dove l’appassionato più pignolo potrà sbizzarrirsi, trovando per ogni vino il calice adatto che ne esalterà al massimo le fragranze, procurando un piacere completo.
In sede di degustazione tecnica dei vini è assolutamente sconsigliato, se non addirittura vietato, assaggiare qualcosa tra un campione e l’altro. Eppure il piacere della buona tavola nasce proprio dalla proposta di squisiti piatti accostati in modo egregio a prelibati nettari.